Sopravvivere a un attacco di panico

Sopravvivere a un attacco di panico

panico

Regola numero uno: non è necessario sopravvivere, perché di panico non si muore. Il titolo, volutamente paradossale, serve a far capire che l’attacco di panico, che è una forma di ansia molto acuta, non è pericoloso per la propria vita. In un attacco di panico però si sperimentano sensazioni nel corpo molto sgradevoli, intense, fastidiose, queste sensazioni coinvolgono quasi tutti gli organi interni e i nostri pensieri:

  • palpitazioni,
  • battito cardiaco accelerato,
  • sudorazione,
  • tremori,
  • sensazione di mancanza di respiro,
  • sensazione di affanno o soffocamento,
  • dolore o fastidio al petto,
  • nausea o dolore addominale,
  • instabilità, stordimento o svenimento,
  • brividi o sensazioni di calore,
  • parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio),
  • derealizzazione (sensazioni di irrealtà),
  • depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi),
  • paura di perdere il controllo o “impazzire”
  • paura di morire

Anche se le sensazioni sono molto intense e imitano il soffocamento o l’infarto, in realtà non sono pericolose per la vita. Questi sintomi vengono percepiti nel corpo per un motivo fisiologico preciso:

il sistema nervoso simpatico quando percepisce un pericolo (anche se il pericolo è solo immaginato e non esiste nella realtà) viene attivato in modo molto intenso. In breve tempo si scarica sul corpo, attraverso il nervo vago, che è il nervo principale che collega il cervello al corpo e innerva tutti gli organi interni.

Perché arrivano gli attacchi di panico?

Le cause sono multiple e vanno indagate attraverso alcuni colloquio psicologici. La ricerca più recente indica che alcune aree del cervello sono ipereccitabili in alcuni individui e ciò li renderebbe inclini a sviluppare il disturbo. I parenti di primo grado hanno un rischio maggiore del 40% di sviluppare il disturbo se a qualcuno in famiglia è già stato diagnosticato. Inoltre, i pazienti con disturbo di panico hanno anche un alto rischio di sviluppare altri disturbi di salute mentale. Diversi studi dimostrano che le condizioni negative dell’infanzia possono portare al disturbo di panico in età adulta. Essere esposti a traumi, o a situazioni di forte stress acuto, è un fattore di rischio per sviluppare un disturbo d’ansia o di panico.

Ma cosa fare quando arriva un attacco di panico? Esiste una terapia?

La risposta è si. L’importante è intervenire in fretta! Le linee guida internazionali indicano la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale che io utilizzo come la terapia più efficace per curare il disturbo da attacchi di panico, con l’ausilio di terapie corporee e di tecniche di respirazione, talvolta affiancata da farmaci specifici come gli SSRI o le benzodiazepine.

Se questo disturbo non viene trattato adeguatamente si cronicizza e si ripresenta periodicamente nella vita della persona, peggiorando e limitando in modo notevole la qualità di vita, condizionando sia la persona che i familiari.

Molto spesso la psicoterapia da sola, se fatta non appena iniziano gli attacchi di panico, porta alla risoluzione degli stessi in circa 6 mesi.

Autore: Nicole Adami

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per parlarci

Per vederci

Nicole Adami – Psicologa, Psicoterapeuta | © 2021