La sindrome premestruale e il cervello
La sindrome premestruale e il cervello
La sindrome premestruale è una condizione che coinvolge una serie di sintomi fisici, emotivi e comportamentali che si verificano comunemente nelle donne poco prima del loro ciclo mestruale. Questi sintomi possono includere lievi sbalzi d’umore, gonfiore, tensione mammaria, affaticamento, irritabilità e altri sintomi simili. La PMS è considerata una condizione normale e non richiede necessariamente un trattamento medico, sebbene possano essere adottati approcci per gestire i sintomi più fastidiosi.
In alcuni casi i sintomi sono particolarmente intensi, e si parla allora di sindrome disforica premestruale, o PMDD, è una condizione inserita come diagnosi nel DSM-5 e che può manifestarsi con diversi sintomi:
- Marcate oscillazioni del tono dell’umore (notevole tristezza improvvisa, pianto ingiustificato, sbalzi d’umore, suscettibilità al rifiuto ecc.)
- Marcata irritabilità o rabbia o aumento dei conflitti interpersonali
- Umore estremamente depresso, sentimenti di disperazione e forte tendenza all’autocritica
- Ansia e/o tensione notevoli, “nervi a fior di pelle”.
In aggiunta, devono essere contemporaneamente presenti uno o più sintomi (fino a un totale di almeno 5) tra:
- Diminuzione dell’interesse nelle attività abituali (lavoro, studio, sport, hobby, amici, famiglia ecc.).
- Difficoltà di concentrazione
- Letargia, facile affaticabilità, mancanza di energia
- Modificazione dell’appetito, tendenza a mangiare più del solito e/o forte desiderio di specifici cibi (in particolare, dolci, grassi o particolarmente gratificati)
- Aumento o diminuzione del bisogno di dormire.
- Senso di sopraffazione e di perdita di controllo sulla propria vita
- Sintomi fisici come indolenzimento e tensione al seno, dolore articolare e muscolare, sensazione di gonfiore, aumento di peso.
La ruminazione è il processo mentale in cui una persona continua a ripetere pensieri negativi o preoccupazioni nella propria mente, senza trovare una soluzione o un modo per risolverli. È come se la mente “masticasse” ripetutamente gli stessi pensieri, senza progredire verso una risoluzione. La ruminazione può portare a sentimenti di tristezza, ansia o stress. Secondo uno studio, chi tende a questo stile di pensiero riporta sintomi più gravi nella settimana prima del ciclo.
La diagnosi della sindrome disforica premestruale (PMDD) viene fatta attraverso l’osservazione dei sintomi e il monitoraggio dei cicli mestruali. Di solito, viene utilizzato un diario dei sintomi per registrare i sintomi emotivi e fisici e la loro gravità durante almeno due cicli mestruali consecutivi. Perché avvenga la diagnosi serve che la combinazione di almeno 5 sintomi venga riportata per la maggioranza dei cicli mestruali nell’arco di 12 mesi.
Si stima che colpisca circa il 3-8% delle donne in età fertile, ma poiché molte donne potrebbero non ricercare assistenza medica per i sintomi premestruali o potrebbero non essere consapevoli dei trattamenti disponibili, potrebbe esserci una sottostima dei casi, contribuendo così a una sottostima dell’eziologia.
I sintomi premestruali possono essere invalidanti anche quando non si raggiungono i criteri per la diagnosi di disturbo disforico premestruale, e possono peggiorare in periodi stressanti e anche in base ad aspetti legati allo stile di vita come l’alimentazione e l’esercizio fisico.
Oltre ai trattamenti con i farmaci, un trattamento che si utilizza in psicoterapia per alleviare questa condizione è quello della mindfulness. La mindfulness è la pratica di essere consapevoli e presenti nel momento attuale, accettando i pensieri, le emozioni e le sensazioni senza giudicarle o reagire impulsivamente ad esse. Quando si pratica la mindfulness, si tende a essere meno inclini alla ruminazione perché si impara a osservare i pensieri senza lasciarsi trascinare da essi, riducendo così lo stress e l’ansia associati alla ruminazione.
Recenti studi hanno esaminato come il cervello delle donne possa cambiare durante il loro ciclo mestruale. Gli ormoni sessuali rimodellano l’ippocampo e riorganizzano le connessioni cerebrali. Sembra che ci siano variazioni nel volume cerebrale, ma non è ancora chiaro se queste differenze siano responsabili dei sintomi emotivi e cognitivi che le donne sperimentano durante questo periodo.
In generale, ci sono state meno ricerche sui corpi delle donne rispetto a quelli degli uomini, specialmente per quanto riguarda la salute mentale. Nonostante le donne siano più inclini ad alcune malattie come l’Alzheimer e la depressione, solo una piccola parte degli studi sul cervello coinvolge donne. Maggiori scoperte in questo campo potrebbero portare a una migliore comprensione dei disturbi e a nuovi trattamenti efficaci.
Fonti:
https://www.nationalgeographic.com/premium/article/menstruation-brain-women-reshape?cmpid=org=ngp::mc=social::src=instagram::cmp=editorial::add=ig20240222deskname-menstrualcyclebrainhedcardfreetrial&linkId=333910706