Nella rete dei social network

Nella rete dei social network

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Internet è un oceano di informazioni e contatti, la cosa difficile non è reperirli, ma gettare bene le nostre reti per pescare quelli corretti e che realmente ci sono utili.  

Negli ultimi 10 anni grande risonanza hanno avuto i Social Network (reti sociali). La caratteristica comune di queste applicazioni è la possibilità di collegarsi attraverso qualsiasi dispositivo (smartphone, tablet, pc) con moltissime persone anche sconosciute, e di condividere la propria vita personale, le idee, i gusti, le fotografie ed i video. 

Il livello di interconnessione è altissimo, scarso è invece il rispetto della privacy che questi siti offrono. 

L’uso di internet permette un margine di libertà e di scelta estremamente più ampio di quello televisivo. Miliardi di informazioni, nozioni, immagini scorrono nelle pagine. E’ un luogo dove tutto all’apparenza sembra accessibile e possibile, ma questa illusione di libertà assoluta crea la maggior parte dei problemi nell’uso di internet. Il fenomeno della condivisione della propria vita reale in questi spazi virtuali va analizzato. 

La parola “scelta” è sempre centrale. Imparare a scegliere come comportarsi online, capire cosa vogliamo condividere con il mondo, e cosa è bene lasciare riservato e personale, dovrebbe essere una competenza di base per l’utilizzo di internet. 

Alcuni fenomeni sociali ci fanno pensare che purtroppo la direzione sia un’altra: il cyberbullismo vede un numero crescente di ragazzini vittime di insulti, offese e falsità pubblicate sui Social Network, l’aumento del Sexting, cioè la pubblicazione delle proprie immagini o di video in posizioni erotiche, di nudo, è un fenomeno che riguarda il 40% dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. Numero che di anno in anno è in crescita. Chiunque navighi non può dimenticare che l’attività di “copia-incolla” è la pratica più diffusa negli utilizzatori del web: di conseguenza ciò che viene pubblicato online può essere “copiato-incollato” e visionate da chiunque.

La pedopornografia è un altro grave rovescio della medaglia dell’abuso di questi mezzi di comunicazione: internet permette a questi soggetti di nascondersi dietro false identità, spacciandosi spesso per ragazzini e adescando i minori che non hanno sufficiente capacità per difendersi quando vengono lasciati soli nella navigazione. Una ricerca inglese durata quattro anni ha stimato in tre minuti il tempo che i pedofili utilizzano per rompere il ghiaccio con i ragazzini, attraverso normali conversazioni in chat.

Oltre all’illusione di onnipotenza che offre la realtà virtuale, vi è un inganno frequente del mondo adulto: i genitori spesso si illudono che il figlio sia al sicuro poichè è in casa al computer, invece che essere “in giro”. Se la realtà corporea del figlio rimane nella sicurezza delle mura domestiche, il suo spazio psicologico e mentale è però inserito in un ambiente immenso e privo di filtri, non sempre sicuro e positivo

La mancanza delle due dimensioni principali della realtà, lo spazio e il tempo, creano nell’utilizzatore di internet una falsa sensazione di onnipotenza e di controllo. Sensazioni illusorie e potenti, che stimolano in modo molto forte il sistema emotivo e cognitivo e che spesso, invece di far aumentare le abilità sociali e culturali, favoriscono un approccio irrazionale in chi si connette.

Le fasce più esposte ai rischi della navigazione sono i bambini, gli adolescenti e le personalità fragili.  Internet, infatti, è uno spazio di fuga ideale perché risparmia la fatica della realtà: la fatica di dover sostenere lo sguardo, di dover gestire l’ansia e il senso di inadeguatezza di fronte all’altro, il disagio di parlare e modulare la voce con coerenza rispetto a ciò che si pensa, la responsabilità delle proprie azioni di fronte agli altri. Internet amplifica il numero di contatti e risparmia la fatica quotidiana e le conquiste concrete dei primi rapporti intensi e reali negli adolescenti, quindi è un ambiente ideale per chi fatica a gestire e adattarsi alle ambivalenze e alle difficoltà reali. 

Affinché l’uso di Internet sia una risorsa nella vita delle persone e dei ragazzi, è primario pensare ad un’educazione diretta all’uso dei mezzi digitali, che stimoli la riflessione negli utilizzatori e insegni a gestire la ridondanza di informazioni ed emozioni che si vivono online.

La domanda che rimane è: un ragazzino ha gli strumenti per saper scegliere e capire con quale misura usare questi mezzi di comunicazione? Gli adulti se lo chiedono? 

Autore: Nicole Adami

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Nicole Adami – Psicologa, Psicoterapeuta | © 2021